Il caso “Adriano”
17 aprile 2009
Per quanto riguarda la vicenda di Adriano penso che alla fine Moratti deciderà di arrivare alla risoluzione del contratto per portare il giocatore ad una scelta di vita. In questi casi è meglio salvare prima l’uomo che il giocatore. Alla fine io credo che Adriano rimarrà in Brasile.
Dottor Bronzetti,io Adriano ce l’ho al fantacalcio e quest’anno mi ha fatto un pò sudare,ma a parte le battute la cosa importante è che torni ad essere felice come uomo,se necessario rimanendo a vivere e giocare in Brasile. E’ la cosa più importante,tutto il resto viene dopo.
se resta in brasile ad avvinazzarsi…ci fa una grazia!
Adriano ha solo bisogno di un po di pausa riflessiva per poter ricominciare alla grande una nuova stagione calcistica,poi invece se si tratta di problemi riguardanti all’alcool o a persone poco raccomandate , la situazione si fa molto più critica . Sarebbe una perdita di un grande calciatore, ma di più un ragazzo come tanti che a avuto la fortuna di realizzare il sogno del calcio ma di vederselo fallire per cause di carattere.
Tornera se Dio vuole,ancora competitivo
La storia su Aadriano oramai ha stufato . Bisogna che ci mettiamo in testa che Adriano non è piu un giocatore di calcio da anni , i festini , i chili di troppo e la vita notturna hanno fatto si che smettesse di esserlo .
Ora io mi domando sè è giusto che un calciatore strapagato come lui non rispetti i fondamentali di una vita sana da buon professionista .
peccato che un ragazzo delle sue qualità si rovini cosi
Purtroppo Adriano nel tempo non ha colmato le aspettative di gioco che tutti si aspettavano da lui, i buoni soldi con poco sacrificio, la scarsa serieta con che ha affrontato tutto non sono di un atleta su cui scommettere, non ha piu l’ eta per potergli perdonare tutto e fa bene l’ Inter a preoccuparsi della persona e tralasciare il giocatore.
Non ha più 20 anni,basta corrergli dietro per pulirgli il nasino.Ormai almeno anagraficamente è un uomo,e da tale deve comportarsi,sia nel bene sia nel male,prendendosi le sue responsabilità.C’è gente che c’ha rimesso tibia,perone ed una carriera sui campi di calcio di periferia,sperando di poter arrivare a guadagnare la metà della metà di quello che lui,fin troppo facilmente,da quando ha 17 anni s’intasca.Lui invece che fa?Ci sputa sopra.
Il signor Antonio Cassano per la sua testa aveva fatto un percorso simile,ma lui,che evidentemente da bambino ha conosciuto la fame vera,ha capito che certe occasioni sono per pochi eletti e non possono essere sprecate così.Quindi,finita l’esperienza poco Galacticas,ha deciso di rimettersi in gioco davvero,ripartendo dal basso(con tutto il rispetto per la Samp,ma se si conta che costui era al Real Madrid…),testa bassa,umiltà,poche chiacchiere e basta colpi di testa comportamentali.Bravo Antonio.